mercoledì 18 settembre 2013

il duomo di Monza, tra sacro e profano


Durante il regno degli Ostrogoti la citta di Monza fiorì e si distinse dalle varie province di Milano per la salubrità del clima e la vicinanza strategica con Milano, in seguito riacquista ulteriore lustro quando sotto il regno dei Longobardi fu scelta come residenza
estiva. 
Il duomo di Monza ha origine nel lontano 600, sotto il dominio dei Longobardi, la storia di questa chiesa sembra legata alla regina Teodolinda che la fece commissionare, nella Piazza omonima della citta.
Il duomo nasconde al suo interno un tesoro e la cattedrale si mescola tra sacro e profano unendo storia e mistero.
Nel museo riposa da quasi tredici secoli la corona ferrea, considerata il simbolo del regno Italico, il diadema si posò sulla testa di molti sovrani e imperatori, da Carlo magno a Napoleone fu rubata e portata a Vienne nel 1859, e fu restituita dopo quasi 7 anni, e ad oggi è conservata all'interno del duomo.
Risalendo all’origine della corona ferrea mi sono perso tra leggende ed eresie, rimane il fatto che tutti i documenti danno per incerto la sua costruzione e il mandante.
Un racconto carino sulla fattura di questo incantato oggetto dice che Elena Madre di Costantino si mise alla ricerca dei chiodi con i quali crocefissero il signore sul monte Golgota, riuscendo a trovarli con uno fece fabbricare, a un abile fabbro, la corona con la quale incoronò il figlio.
La datazione fatta al carbonio, rende un semplice racconto, un vero e proprio mistero, in effetti, l'analisi, ritiene che la sua datazione possa risalire prima del dominio Longobardo, è quindi possibile che fosse dell'Imperatore Costantino.
Chiaramente il diadema,che è qui sopra raffigurato in una foto di repertorio che ho trovato su internet, non è un pezzo di metallo arrotondato, è incorporato di molte pietre e gemme preziose e non è un semplice pezzo di ferro, è formata da sei lamine d'oro rettangolari e unite tra loro da sottili cerniere, è' circondata da 46 gemme, inserite all'interno di una raffinata lavorazione floreale a sbalzo in oro smaltato, mentre l'interno della corona ha una sottile lamina di ferro.
La regina Teodolinda spese parte dei suoi sforzi per convertire al culto Cristiano, il popolo di Monza che all'epoca era per di più ariano, attirando su di se le simpatie pontefice, lo stesso papa Gregorio primo arriva a farle doni illustri.
Dopo la sua morte, il duomo  di Monza non perse  valore; il popolo di Monza iniziò in quegli anni a venerare la sua tomba e la cappella della regina Teodolinda veniva presa come meta di venerazione, e a poco servirono gli sforzi dei porporati per far cessare questo culto, e anche se la chiesa non poteva far più affidamento sui monili del clero, in effetti, continuò a godere di una certa autonomia, per vedere la chiesa in uno stato di abbandono dobbiamo aspettare la fine del regno longobardo.

Chiaramente venne più volte ripristinata e sotto posta a restauro durante le varie epoche, passando da quella carolingia, fino ai giorni nostri e ancora oggi e meta turistica e culturale.
Se vi appassiona la storia medioevale, vi consiglio questo sito che si chiama Monza da scoprire.

Qui potrete trovare suddivisi per categoria gli approfondimenti dei vari tesori del duomo di Monza i cenni storici e anche documentazioni in dettaglio dei dipinti che adornano la navata, oltre che tutti i successori che durante i secoli fecero del duomo quello che è oggi, un capolavoro architettonico dal valore inestimabile, ovviamente se passate per Monza non potete perdervi una visita alla villa reale e al suo parco, usato come riserva di caccia, buona lettura.  

emanuele

1 commento:

Unknown ha detto...

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